INIZIO (9)_Elda Cortinovis

Il volo partì puntuale. Dopo la corsa frenetica all’aeroporto e il check-in selvaggio, sorpassando tutti con mille scuse, trovarsi finalmente lì, seduta, su quell’aereo dava a Juliet un vero senso di sollievo. Non aveva voluto essere accompagnata all’aeroporto da nessuno, non intendeva dire addio, ma solo arrivederci. Non era stata facile quella sua scelta: aveva lasciato marito, figli e un buon posto di lavoro all’Università. Ma ora poteva dirsi profondamente soddisfatta. Quel volo era uno spartiacque tra la sua vita prima e la sua vita dopo.

Il prima era stato meraviglioso, intenso, pieno di gioie. Aveva studiato per ottenere un posto sicuro e costruirsi una carriera di tutto rispetto. Aveva una bella famiglia, un marito che la capiva e che condivideva i suoi ideali e due meravigliosi figli, già grandicelli. Non poteva lamentarsi di nulla. La sua casa era stata sempre accogliente, un bel via vai di amici e tanta serenità. Era una donna fortunata. Il “dopo” era una sorpresa. Non sapeva esattamente cosa aspettarsi, ma era certa di aver desiderato quel momento per anni. Inconsciamente aveva programmato la partenza fin da ragazza. Il segnale era arrivato inatteso, un mese prima del suo quarantesimo compleanno. Quella sera era a casa da sola e nel verificare la posta al computer ricevette un messaggio di una donna che chiedeva un supporto concreto per i bambini dello Sri Lanka. Era una donna come lei che, fino ad un certo punto della sua vita, aveva dedicato anima e corpo alla famiglia e al lavoro, destreggiandosi abilmente nella sua quotidianità. Poi, improvvisamente, aveva stravolto la sua vita per incominciarne una nuova.

Quel cambio di direzione, così netto, colpì profondamente Juliet; era in sintonia con il suo desiderio di metamorfosi. Ci mise un secondo a decidere che doveva partire, che non poteva più attendere. Aveva l’età giusta e tutto il tempo dedicato alla ricerca doveva trovare coronamento con questo incredibile viaggio. Predispose tutto con gran solerzia, compito che le riusciva piuttosto bene dopo anni di allenamento giornaliero. Questa volta, però, stava organizzando qualcosa di molto importante e, soprattutto, solo per lei.

Grazie a tutti per essere qui… Vi sarà sembrato strano che volessi festeggiare il mio compleanno così alla grande, chiamandovi a raccolta tutti, ma ho un annuncio speciale da fare e volevo farlo in un giorno di festa”.

Parlava in tono pacato, scandendo le parole per esser certa che tutti capissero.

Innanzitutto, vorrei ringraziare mio marito Martin, per essermi stato accanto in ogni momento e con lui i miei figli, senza i quali la mia esistenza non avrebbe avuto alcun significato. Un grazie anche a tutti voi amici per essere entrati nella mia vita ed avervi lasciato un segno indelebile. Dopo aver meditato molto a lungo… intendo dire per tutta la mia vita, ho deciso di lasciare tutto e di partire per Cape Canaveral. Mi trasferirò perché là inizierò una nuova vita”.

Juliet, cosa stai dicendo? Perché non ne hai prima parlato con me?”

Martin se ci rifletti su per un istante ammetterai che lo sapevi già, solo non volevi crederci.”

Ma…in questo modo metti a repentaglio la tua vita! Come puoi lasciarci soli?”.

Saprete cavarvela da soli, ne sono certa. Ho fiducia in te e so che mi capirete. La Nasa mi ha già convocata, devo partire, sono pronta”.

Quando aveva inviato la domanda di ammissione si era resa conto quanto fosse vero il detto “tutto ciò che nella vita si costruisce torna sempre buono”. Gli studi, le pubblicazioni fatte, ma soprattutto la grande passione per le competizioni di trekking in montagna, condivisa con il marito, avevano fatto di lei una donna forte, atletica e determinata; esattamente quello che alla Nasa cercavano.

Ora, guardando fuori dal finestrino dell’aereo diretto in Florida, si ricordò, di quando a otto anni, sdraiata sul prato di casa, infatuata dalla volta celeste, vide una stella cadente ed espresse il suo desiderio; ora quel cielo non le bastava più. Sapeva che sarebbe andata oltre a scoprire con i suoi occhi lo spazio smisurato che ci circonda. Viaggiare con il “New Shuttle” significava rendersi conto dell’infinito e rispondere a quella domanda che da piccola la tormentava: oltre il cielo cosa c’è?


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4 pensieri su “INIZIO (9)_Elda Cortinovis

  1. mi sono ritrovata a saltare le righe per arrivare al dunque. non mi ha catturata il racconto né la scrittura. oltre il cielo cosa c’è?

  2. E’ una persona che mi spiazza quella descritta nel racconto Non ho mai conosciuto qualcuno che definisce meravigliosa la sua vita ma che osa cambiarla in modo premeditato (avendo inviato x tempo una domanda alla nasa) per un nuovo inizio. Di solito si cerca il cambiamento se non proprio xchè ci sono problemi o infelicità, almeno xchè c’è una forma di insoddisfazione. Si cerca un nuovo senso xchè quello che si ha ai propri occhi si svaluta.Forse è stato l’inconscio che l’ha fatta agire in modo inconsapevole prima di ricordarsi consapevolmente dell’avverarsi del suo desiderio di bambina.

  3. Penso si possa vivere una vita intensa e appagante e ad un certo punto sentire che non ci appartiene più.
    Non riesco a condividere la scelta di juliet , ma la capisco.
    Leggendo il brano mi sono sentita divisa tra un sentimento di rabbia verso la leggerezza di Juliet e di ammirazione per il suo coraggio.
    Mi piacciono i personaggi che suscitano ambivalenza.

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